IL LABORATORIO

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A partire dall’anno accademico 2018/2019 l’offerta formativa del Corso di Laurea Magistrale in Arti visive è stata arricchita dall’attivazione di un'attività di laboratorio coordinata dai professori Fabio Massaccesi e Gianluca del Monaco, finalizzata all’acquisizione di competenze pratiche di digitalizzazione, catalogazione e valorizzazione di fondi fotografici per la storia dell’arte.
Noi studenti, suddivisi in tre gruppi di lavoro, siamo stati seguiti nel percorso di schedatura delle fotografie selezionate e nella realizzazione di una mostra virtuale.

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Il progetto del laboratorio è stato strutturato in quattro fasi:

- La digitalizzazione delle fotografie di quattro fascicoli appartenenti alla fototeca di Carlo Volpe sotto la supervisione della responsabile della biblioteca del nostro dipartimento Angela Sampognaro

- La loro schedatura sulla piattaforma web gratuita Omeka.net, che permette agli utenti di creare database di fonti storiche ed esibizioni virtuali a partire dagli oggetti inseriti

- La definizione del concept della mostra (Il Trecento riminese nella fototeca di Carlo Volpe)

- La creazione della virtual exhibition sul Web

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Per quanto riguarda la schedatura delle fotografie, ci si è serviti di un sistema descrittivo binario: da una parte la compilazione della scheda Dublin Core, ovvero un sistema di metadati costituito da un nucleo di elementi essenziali ai fini della descrizione di qualsiasi materiale digitale accessibile via rete informatica; dall’altra la creazione tramite l’"Item Type Metadata" di un tracciato di catalogazione aderente alle linee guida ICCD.

I criteri descrittivi adottati nella scheda denominata “Scheda Fototeca Volpe (Fototeca I.B. Supino)” sono stati stabiliti da noi studenti dopo un lavoro di confronto anche tra i più famosi enti di catalogazione, in modo tale che il risultato finale potesse definire le fotografie nel loro duplice aspetto oggettuale e contenutistico.

Per agevolare la ricerca dell'utente tra i materiali ci siamo serviti di collections, aggiornate sulle nuove attribuzioni, come nel caso di Giovanni da Rimini e del Maestro dell'Arengo. Abbiamo utilizzato il tagging, attribuendo etichette volte ad accorpare le fotografie per affinità di contenuto.

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Adottando la modalità narrativa dello storytelling e il supporto digitale della piattaforma Omeka, abbiamo progettato una virtual exhibition capace di far comprendere operativamente il passaggio al linguaggio digitale e alle sue possibilità non solo di catalogo, ma anche di valorizzazione del patrimonio.
Successivamente alla schedatura, ci siamo impegnati nella definizione del concept, nella selezione delle fotografie e nella scrittura dei testi, con il fine di potere rendere usufruibile sul Web la mostra.

Parallelamente alle attività di laboratorio, ci siamo dedicati alla creazione e all’aggiornamento costante di una rete di social network, piattaforme privilegiate per mostrare i retroscena e promuovere le iniziative del laboratorio a un pubblico più ampio di studiosi, appassionati e curiosi.

Il laboratorio dunque ci ha permesso di osservare da vicino e di toccare con mano gli strumenti di lavoro del grande storico dell'arte bolognese e di poterne apprezzare totalmente il metodo.

Studenti: Martina Agostini, Mary Grandi, Elena Ioele, Giulia Messori, Giulia Pecoraro, Sabrina Riso, Claudio Rossello, Monica Soprani, Anna Storniello

IL LABORATORIO